La città futura - Diego Fusaro

Il priore di Bose, fratel Enzo Bianchi, lo presenta come “una delle voci più convincenti sul futuro, dotato di chiarezza di visione sulla nostra società”. Diego Fusaro insegna storia della filosofia presso l’Università San Raffaele di Milano, e si presenta così: “Non amo descrivermi: e, tuttavia, preferisco che a farlo sia io e non il ‘si dice’ di heideggeriana memoria. Mi considero allievo indipendente di Hegel e di Marx, di Gentile e di Gramsci. Intellettuale dissidente e non allineato, sono al di là di destra e sinistra. Ho una passione durevole per la filosofia e un amore sfrenato per il mare, immagine mobile della libertà. Odio gli indifferenti e gli opportunisti”. Durante la mattina Fusaro ha proposto una riflessione critica sulla società odierna, dove il futuro costituisce un orizzonte di senso: nell’immaginario collettivo, il presente tende a farsi eterno, e di conseguenza il futuro si desertifica, viene meno l’ideale di un futuro alternativo. Complice di questo chiudersi dell’orizzonte è la logica della mercificazione, cifra della società capitalistica. Dopo la celebrazione dell’eucaristia, il pranzo e un’ora e mezza di tempo libero, c’è stato spazio per le domande. A chi gli chiede come si costruisce, oggi, una generazione capace di speranza e di azione, risponde che la cultura e la maturazione di un pensiero critico sono, a suo parere, le vie da percorrere.

Sintesi della giornata di Chiara Pignocchi