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L'anno liturgico prevede dei tempi forti in cui ci è dato rinnovare ogni volta la nostra fede.

Per questo viviamo queste giornate nella preghiera assidua per incontrare il Signore che viene.

La giornata di ritiro prevede un primo incontro alle ore 10.30, l’eucaristia alle 12.00, la ripresa con il secondo incontro alle 15.00, seguito dal vespro.

Il silenzio esterno viene osservato da tutti allo scopo di favorire l'incontro con il Signore.

"Ha posto la sua tenda tra di noi" (Gv 1,14): Gesù, Dio-con-noi

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Al ritiro di Natale, predicato da fratel Luigi, hanno partecipato una settantina di ospiti e amici. Il Natale invita a riflettere sul mistero di Dio fatto uomo, che è desiderio di Dio di entrare in comunione con l’umanità. L’evento dell’incarnazione può essere letto non solo a partire dai vangeli che lo narrano, ma anche alla luce della più ampia storia di salvezza del popolo di Israele: la mattina è stata dedicata proprio a un approfondito itinerario tra le pagine del Primo Testamento, per riannodare i fili che legano la fede cristiana alla fede e alla scrittura ebraica.

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Accogliere il dono dello Spirito, via di umiltà: l’esperienza di Gesù e la nostra

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Ritiro di Pentecoste.
Cosa significa concretamente accogliere lo Spirito santo nelle nostre vite? Lo Spirito santo non solo ci insegna a imitare Gesù e a seguirlo nei suoi comportamenti e nelle sue parole, ma ci pone nelle stesse condizioni interiori di Gesù: abita in noi come ha abitato in Gesù, ci guida come ha guidato Gesù, ci istruisce, modella la nostra intelligenza, la nostra psiche e i nostri sentimenti come ha modellato quelli di Gesù.

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La fragilità - Ritiro di Natale - Luciano Manicardi

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Domenica 13 dicembre 2019 si è tenuto a Bose il ritiro di Natale, predicato da fratel Luciano, priore della nostra comunità. La chiesa e il salone sottostante, gremiti di ospiti, hanno fatto da cornice alla meditazione che ha avuto come tema la fragilità. Il Natale è l’occasione propizia per parlare di questa condizione evidentissima del genere umano, condizione che spesso viene inconsciamente rimossa. Il mistero dell’incarnazione, secondo il quale Dio ha preso carne umana, ci pone di fronte a un Dio che non evita l’estrema fragilità dell’essere umano e, in particolare, del neonato, di chi, cioè, è totalmente dipendente da altri per la propria sopravvivenza.

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La gioia come frutto dello Spirito - Ritiro di Pentecoste

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Gesù nella sua vita terrena ha fatto esperienza di una gioia intensa e duratura, la gioia di sapersi e sentirsi Figlio amato del Padre. Un amore gratuito, che prescinde da qualità e comportamenti esemplari o moralmente ineccepibili. Gesù ha capito che l’amore che il Padre ha per lui, è un amore che è esteso anche a ogni essere umano. Dio, anche se ha innumerevoli figli, si preoccupa di ciascuno in modo particolare, come del suo unico figlio amato.

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